Lettori fissi

Cerca nel blog

lunedì 25 aprile 2011

VILLA TECCHIO



RELAZIONE STORICA

1600 e precedenti:
Famiglia GARBINATI

Inizi del 1600:
Geronimo GARBINATI

Metà del 1.600:
Antonio GARBINATI

Dalla metà del 1600 fino al 1700:
Famiglia GARBINATI

Metà del 1700:
Francesco GARBINATI

Seconda metà del 1.700:
Giovanni GARBINATI

Dalla fine del 1700 fino al 1805:
Eredi del fu Giovanni GARBINATI (Cecilia, Maddalena e Francesca GARBINATI)

Dal 1809 al 1813:
Capitano Ignazio DI FRANCESCO;
Maddalena GARBINATI LAGHI;
Francesca GARBINATI TECCHIO.

Dal 1829 al 1850:
Francesco TECCHIO del fu Sebastiano.

Dal 1850 al 1920 (circa):
Famiglia TECCHIO.


Dal 1920 (circa) al 1936:
Famiglia MORGANTE

Dal 1936 al 1989:
Famiglia GIARETTA

Dal 1989:
Famiglia ZANOTTI FRAGONARA RIGO


--------------------------------------------------------------------------------

Il complesso di VILLA GARBINATI, ora ZANOTTI FRAGONARA RIGO, sorge in località Lupiola di Sandrigo, in provincia di Vicenza.
Esso si articola in più corpi di fabbrica variamente accostati.
Attualmente il complesso è costituito da un corpo principale su tre piani, la villa vera e propria, con facciata principale rivolta a ovest.
A detto corpo si aggancia, a est, la torre colombara, che ai primi tre livelli funge da corpo scale della villa stessa. In prosecuzione della torre colombara, verso sud, si articola la barchessa maggiore, su due piani, con orientazione nord-sud e con portico a tutta altezza prospiciente il giardino interno, verso ovest.
A nord della villa è ubicato, in posizione leggermente ruotata rispetto a tutti gli altri corpi di fabbrica, un edificio in stile neogotico a pianta quadrata su due piani. Allo spigolo nord-ovest di questo si accosta un lungo edificio ad un piano, ad uso serra, addossato al muro di cinta. In prosecuzione di questo si trova un basso colonnato, con capitelli d'epoca gotica, che si estende fino al muro di cinta verso la strada comunale ad ovest. In corrispondenza dello spigolo nord-est della villa si trova un lungo edificio a due piani, con orientazione nord-sud come l'altra barchessa dianzi descritta.

L'intero complesso di cui sopra è perimetrato a nord, ovest e sud da un muro di cinta che racchiude il giardino interno. La chiusura ad est è costituita dalle pareti del rustico nord e della barchessa sopra descritte.

Fa parte del complesso anche il parco esterno al muro di cinta che si estende a nord fino alla via Santa Cristina e a sud fino al rio Dindarello.



Da un'attenta analisi della documentazione raccolta da varie fonti bibliografiche e archivistiche, combinate con indagini in sito sulla tessitura e compagine muraria, nonché sulla possibile successione esecutiva degli interventi, si può ipotizzare, con sufficiente approssimazione, un'evoluzione del manufatto nel tempo, secondo le seguenti fasi:


1^ FASE: (nucleo cinquecentesco e antecedenti)

Difficile stabilire con certezza la composizione originaria del nucleo che aveva comunque, come elemento principale, la torre colombara.
Le trasformazioni morfologiche attuate su tale nucleo hanno sostanzialmente celato o comunque modificato la gran parte dell'impianto originario, anche se questo è servito poi come elemento di base per l'evoluzione del manufatto.
Riferendosi alle indagini svolte e agli elementi catastali e cartografici, si può supporre che l'impianto preesistente fosse composto, oltre che dalla torre summenzionata, anche da un volume centrale adiacente, su cui si imposterà poi l'intervento seicentesco della villa.
La collocazione isolata della torre fa presumere, per analogia, un uso diverso per la stessa, quale torre di avvistamento alto-medioevale, anche se tale circostanza, allo stato attuale di conoscenze, è difficilmente dimostrabile.


2^ FASE: (nucleo cinque-seicentesco)

Si presume che in questa fase si stabilizzi l'uso agricolo del complesso originario con l'addizione di due lunghi edifici rustici allineati, a nord e a sud della torre, e dell'attuale edificio neogotico, all'epoca già disposto trasversalmente con un'asse inclinato rispetto al nucleo principale.
Saggi fondazionali e murari ci hanno consentito di risalire alla composizione planimetrica dei manufatti così come descritti.
Il complesso, all'epoca, aveva una sua integrità rispetto all'uso cui era destinato: presumibilmente il rustico sud comprendeva l'unità residenziale, come troviamo in epoca successiva, mentre il rustico nord ospitava attività prettamente agricole quali cantina, rimessa, granaio.


3^ FASE: (nucleo seicentesco / 1672)

Durante questa fase si sviluppa l'assetto planimetrico quasi definitivo; in particolare si erge la casa padronale della famiglia Garbinati nel 1672, consolidando l'uso agricolo dell'intero complesso.
Tale opera amplia il volume centrale preesistente prossimo alla torre colombara, che viene utilizzata per accogliere il vano scala della villa, mentre le barchesse non subiscono sostanziali modifiche.


4^ FASE: (nucleo dei primi dell'ottocentesco)

Gli interventi ottocenteschi riguardano sostanzialmente la sistemazione degli annessi rustici, così come testimoniato dai catasti analizzati.

Detti interventi si identificano con:

- la realizzazione della serra e del nuovo muro di cinta a nord;
- l'allungamento, verso nord, del corrispondente rustico che viene così a costituire lo spigolo nord-est del complesso;
- la ricomposizione dei prospetti del rustico stesso, con la chiusura di alcune finestre originarie a piano primo e l'apertura di nuove finestre incorniciate in pietra di Vicenza;
- la demolizione del rustico a sud e la sua ricostruzione alquanto ampliata, come barchessa, così come oggi ci appare, ad uso di abitazione e per l'allevamento del baco da seta, con inserimento di una loggia di colonne doriche.

E' questa l'impostazione più unitaria, organica e armonica dell'intero complesso.


5^ FASE: (interventi e superfetazioni novecentesche)

Nella prima metà del novecento, si sono operati alcuni interventi avulsi dalla concezione originaria del complesso, che tuttavia sono stati rimossi, ridando chiarezza ai collegamenti tra serra-neogotico e rustico nord.



6^ FASE: (dall'anno 1990 in poi)

In quest'ultima fase, avviata a partire dal 1990, sono stati eliminati i volumi estranei ad una ordinata ricomposizione dell'originario complesso. Sono state restaurate tutte le coperture e la barchessa sud è stata pienamente recuperata al primitivo splendore.



--------------------------------------------------------------------------------


RELAZIONE ARTISTICA


--------------------------------------------------------------------------------

VILLA.

La villa, nella sua facciata principale, presenta una tessitura compositiva consueta alle architetture vicentine del secondo seicento.

L'elemento caratterizzante il prospetto principale (ovest) è un frontone triangolare recante nel timpano lo stemma della famiglia Garbinati e una targa lapidea ("REI RUSTICAE INCREMENTO ET AGRICOLARUM COMMODO ANTONIUS GARBINATUS HIERONYMI FILIUS EXCITAVIT MDCLXXII"). La facciata è scandita da un ordine di lesene joniche, con balaustre negli intercolumni, poste al di sopra della fascia bugnata a tutta altezza del piano terreno.
Per il resto, detto prospetto si sviluppa simmetricamente con elementi di finitura e decorativi di elegante semplicità con mascheroni in chiave di volta degli archi, ed eleganti cornici che cingono le finestre.

Una meridiana affrescata è situata all'altezza del piano primo della facciata sud della villa.

Nei rimanenti prospetti troviamo finestre con analoghe cornici e inferriate di fattura ottocentesca che hanno parzialmente sostituito le preesistenti.

All'interno della villa, nella grande sala centrale d'ingresso, stanno in precisa simmetria le quattro porte, a cimasa orizzontale, che immettono alle quattro stanze laterali, mentre la parete di fondo s'apre nella diade di due archi, con soprastanti mascheroni e su pilastro intermedio, che danno accesso alla scala ricavata nel volume della antica torre colombara.

Di pregevole fattura i caminetti, di cui quello posto nella stanza d'angolo nord-ovest, di fattura cinquecentesca in marmo rosso di Verona, risulta di particolare pregio.

Tutti gli elementi e fregi architettonici sopra descritti sono in pietra di Vicenza.


NEOGOTICO E SERRA.

Già si è avuto modo di palesare la possibile genesi ed evoluzione di detto manufatto, la cui peculiare caratteristica risulta essere l'inserimento di elementi gotici originali di grande pregio e di pregevole fattura, in marmo rosso di Verona, compositivamente integrati e associati ad altri elementi in pietra di Vicenza, dei primi dell'ottocento.

Il prospetto principale (sud) è caratterizzato da una pregevole trifora, posta in specchiatura rettangolare con cornice a doppia dentellatura e con pennacchi, ai vertici degli archi trilobi inflessi, a loro volta compresi entro un'ampia ghiera inflessa a quattro centri, affiancati da patère trafitte da spilloni, a cui corrispondono, al piano primo, tre finestre quadrilobate con cornice a scacchi.

Pregevole pure il prospetto ovest, caratterizzato da tre monofore, singolarmente incorniciate, con cornice a doppia dentellatura, i cui archi inflessi polilobati sono sovrastati da pennacchi affiancati anch'essi da patère trafitte da spilloni, sovrastate da altrettante finestre quadrilobate come per il prospetto sud.

Un elegante fregio di cornice, composto da una teoria di archetti trilobati inflessi, termina le facciate sud e ovest.

I fori di porte e finestre degli altri due prospetti (nord ed est) sono invece incorniciati da semplici elementi in pietra di Vicenza. Le finestre sono dotate di inferriate di fattura dei primi dell'ottocento, come per la villa sopra descritta.

L'adiacente serra, il cui prospetto principale è rivolto a sud, è scandita da otto aperture con sopraluce. A ovest, procedendo verso il muro di cinta sulla strada principale, una elegante serie di capitelli originari gotici sovrasta un corrispondente basso colonnato per terminare in un prezioso cancello in ferro battuto sul muro di cinta summenzionato.


RUSTICO A NORD.

Le finestre aperte a piano primo, come già detto, risultano incorniciate da semplici elementi retti in pietra di Vicenza, con inferriate a rombi dei primi dell'ottocento.
Elegante la facciata ottocentesca a nord, che riprende motivi settecenteschi con due finestre rettangolari comprese da una coppia di finestre ovali, tutte munite di inferriate.

Le finestre originarie a piano terra sono esclusivamente in mattoni con architrave lievemente centinato.

La cadenzata modularità delle aperture incorniciate a piano primo, visibile prima del recente restauro, ha permesso il completo recupero filologico.


BARCHESSA A SUD.

L'attuale corpo di fabbrica ha sostituito, tra il 1813 e il 1829, il preesistente rustico di dimensioni analoghe a quello dianzi descritto.

Un elegantissimo colonnato a cinque fusti dorici regge una trabeazione, in pietra di Vicenza, di pregevole stile neoclassico.
Tutti i fori delle porte originarie e delle finestre sono incorniciati entro semplici elementi lapidei muniti di inferriate a rombi, analoghe a quelle della barchessa a nord.
L'interno appare variamente modulato e suddiviso a piano terra. A piano primo, un ampio salone (un tempo adibito all'allevamento dei bachi da seta) ne conclude il volume.


MURO DI CINTA.

Costituito da materiali composti (laterizi e ciotoli di fiume) disposti a corsi intervallati, richiama la tessitura del prospetto nord del complesso. Una cimasa triangolare in pietra sovrasta il muro a ovest, verso la strada principale. Eleganti cancelli, pedonali e carrai, in ferro battuto con fiocchi in piombo, consentono gli accessi alla villa.


--------------------------------------------------------------------------------

BIBLIOGRAFIA E FONTI

- Renato CEVESE - "Ville della provincia di Vicenza" - Vicenza, 1971; 1980 e fonti bibliografiche citate.
- ARCHIVIO DI STATO di Vicenza.
- BIBLIOTECA CIVICA BERTOLIANA di Vicenza

Nessun commento: